Angeli dei Sette Chakra |
 Gli Angeli dei Chakra si rivolgono ad animi in cammino verso un sempre maggiore e consapevole equilibrio personale.
Donarsi o donare un angelo dei Chakra è un gesto colmo di simboli e significati.
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In ossequio al principio che dove c’è passione c’è anche tabù, nel senso che la persona soggetta ad una specifica passione non sembra manifestare le caratteristiche più evidenti di quella passione, la parola Ira è scarsamente evocativa delle caratteristiche di questo tipo. Gli irosi, infatti, difficilmente perdono le staffe ed è anzi per loro ripugnante lo spettacolo delle persone che non sanno controllarsi o esprimersi in modo corretto. Siamo alla presenza di persone che sono state il classico “bravo ragazzo” e sono da adulte ordinate, scrupolose, educate, molto laboriose e con un codice morale ferreo. Persone che difficilmente alzano la voce per imporsi ma che sono molto attente a come sono fatte le cose e provano facilmente un senso interiore di fastidio per quelli che, secondo loro, non svolgono i loro compiti con la dovuta attenzione. Si può dire che la rabbia nasce in loro proprio perché gli altri non si comportano come loro ritengono che dovrebbero e come essi stessi fanno. La rabbia è l’unica dei tradizionali vizi capitali che sia considerata socialmente come munita di un doppio aspetto. Affianco, infatti, a quella che già Omero definiva come “ira funesta”, con la sua connotazione di distruttività e sopraffazione, si è sempre distinta una “giusta rabbia”, giustificata da considerazioni di tipo morale o ideologico. Le persone di questo tipo non vogliono vedere in se stesse l’esistenza del primo aspetto e s’identificano pienamente solo con il secondo. Vedono, così, il mondo secondo criteri di giusto o sbagliato, bianco o nero, sporco o pulito e credono ciecamente di avere pienamente ragione quando emettono i loro giudizi. Questa tendenza ad evitare ogni comportamento non corretto o ambiguo li porta ad ammantare, quindi, le loro azioni di un velo etico di “buon’educazione”. Ciò li spinge ad usare un frasario ricco di condizionali con il quale l’iroso si può presentare come una persona animata solo da buone intenzioni. Frasi del tipo: “Dovresti fare così”, “Sarebbe meglio che tu ti comportassi in questa maniera”, oppure “bisognerebbe evitare questi comportamenti”, abbondano nel loro vocabolario. L’altro cui è rivolta quest’esortazione si accorge, però, dal tono della voce e dallo sguardo, che dietro all’apparente benevolenza c’è una durezza ed una rabbia che non ammettono repliche. La tendenza a perseguire una specie di “puritanesimo”, sia comportamentale sia sociale, spinge gli irosi ad essere, spesso, i peggiori nemici di se stessi, richiedendo un’attenzione continua (che si spinge fino alla pignoleria estrema), volta ad evitare qualsiasi possibile disattenzione o imperfezione. La maniera più tipica con la quale queste persone esprimono la rabbia, è in realtà la critica, che funziona come una sorta di valvola di sicurezza in una pentola a pressione. La critica, che assume spesso il carattere del brontolio burbero, è alimentata, come vedremo, da una spiccata sensibilità che porta le persone di questo tipo ad avvertire quello che è sbagliato (dal loro punto di vista egoico, ovviamente) e diventare talvolta molto rigidi. E’ inutile pertanto chiedere ad un tipo Uno di fare, ad esempio, un’autocritica esplicita su quello che gli altri considerano un errore, perché un Uno non potrebbe, neppure volendo, ammettere al mondo di avere agito male o inappropriatamente. In compenso, all’interno di se stesso il “pubblico ministero”, che la letteratura psicoanalitica chiama super ego, avvierà uno spietato processo di riesame delle proprie azioni. Questo rimescolio funesto o “risentimento”, che è una logica conseguenza dell’Ira, è stato descritto con grande acume psicologico da San Giovanni della Croce come una sorta di zelo irrequieto, teso a prevenire, mediante un atteggiamento censorio, ogni caduta nel “vizio”. Dato che l’Ira si trova collocata nella parte alta dell’Enneagramma, nella parte cioè che si trova a proprio agio con l’azione pratica, sarà anche caratteristico di queste persone un’ottima manualità ed una spiccata autonomia. Pur dando un gran valore alla propria privacy e rispettando come principio quella degli altri, i tipi Uno controllano con eccessiva premura il comportamento degli altri e spesso eccedono nel dare consigli anche se gli altri non li hanno minimamente sollecitati. Un esempio letterario classico di questa forma di manifestazione è il Grillo Parlante della favola di Pinocchio. © A.Barbato - Tutti i diritti riservati. È vietato utilizzare questo testo, anche parzialmente, senza autorizzazione.
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